Mummia di gatto
Materiale organico, lino. a. 54 cm, l. 14 cm, l. 13 cm
Periodo Tardo – Periodo Tolemaico (722 – 30 a.C.)
Provenienza sconosciuta
Cat. 2348/1
La pratica dell'imbalsamazione degli animali, che ebbe grande diffusione in epoca tarda (722 – 332 aC), era dovuta a diverse credenze culturali o religioso-funerarie e soprattutto a scopi votivi. Era comune per i fedeli offrire mummie di animali ai templi come offerte votive.
Il gatto è uno degli animali più iconici della cultura egiziana. Inizialmente i gatti erano venerati probabilmente per la loro abilità nella caccia ai topi, ma la loro popolarità aumentò grazie alla loro associazione con la dea Bastet. La dea veniva solitamente raffigurata come una donna con la testa di gatto o, nella sua rappresentazione zoomorfa, come un gatto. Il centro religioso del suo culto era la città di Bubastis (Bast in antico egiziano). In questo sito, gli archeologi hanno trovato un'enorme necropoli di gatti associata al tempio della dea.
L'arte dell'imbalsamazione raggiunse un livello straordinario nel periodo tardo. Queste mummie di gatto ne sono un esempio; l'essere avvolti in bende colorate per creare complessi motivi geometrici dimostra chiaramente l'abilità dell'imbalsamatore.